
Introduzione
L’allenamento pliometrico si basa su esercizi che sfruttano il ciclo allungamento-accorciamento (stretch-shortening cycle, SSC), il quale consente di immagazzinare e rilasciare energia elastica nei muscoli, migliorando così la potenza e la rapidità dei movimenti (Komi, 2000). Due modalità principali vengono comunemente adottate: l’allenamento estensivo, caratterizzato da esercizi a bassa intensità ma ad alto volume, e quello intensivo, con esercizi ad alta intensità e basso volume.
Fondamenti fisiologici della pliometria
La pliometria sfrutta la risposta riflessa dei muscoli e dei tendini durante il SSC. Le fasi di questo ciclo (eccentrica, isometrica e concentrica) determinano una maggiore attivazione neuromuscolare e migliorano l’efficienza meccanica del gesto atletico (Markovic & Mikulic, 2010).
Studi elettromiografici hanno dimostrato un significativo aumento dell’attività muscolare durante esercizi pliometrici rispetto ad altri tipi di allenamento (Ebben et al., 2008). Questo suggerisce che l’allenamento pliometrico può aumentare la capacità di reclutamento motorio, fondamentale per sport che richiedono potenza esplosiva come calcio, pallavolo, atletica leggera e basket.
Allenamento estensivo: caratteristiche e benefici
L’allenamento pliometrico estensivo include esercizi a basso impatto come salti sul posto, skip, corsa balzata, utilizzati per migliorare la resistenza muscolare e l’economia del movimento.
Secondo Chu (1998), l’utilizzo di pliometria estensiva è cruciale nelle fasi iniziali della preparazione, soprattutto per atleti giovani o inesperti, in quanto permette di sviluppare la base neuromuscolare senza un eccessivo rischio di infortunio.
Studi longitudinali (Potach & Chu, 2000) hanno mostrato che programmi di 6–8 settimane di pliometria estensiva migliorano l’efficienza del SSC e preparano i tessuti muscolo-tendinei a tollerare carichi più elevati.
Allenamento intensivo: caratteristiche e benefici
L’allenamento pliometrico intensivo comprende esercizi ad alto impatto come i drop jump da altezze superiori a 40 cm, depth jumps e salti unilaterali con carico. Questo tipo di allenamento mira allo sviluppo della forza esplosiva e alla velocità di esecuzione.
Markovic (2007) ha condotto una meta-analisi che ha evidenziato miglioramenti significativi nella vertical jump height e nella sprint performance in atleti sottoposti a programmi intensivi.
Inoltre, l’allenamento intensivo risulta particolarmente efficace nello stimolare l’adattamento del sistema nervoso centrale, incrementando la sincronizzazione motoria e la velocità di contrazione (Behm & Sale, 1993).
Integrazione dei due approcci nella preparazione atletica
L’alternanza programmata di fasi estensive e intensive nella pianificazione annuale (periodizzazione) consente un miglior adattamento fisiologico e una progressiva ottimizzazione della performance. Un approccio sequenziale (es. 4 settimane estensivo + 4 settimane intensivo) ha mostrato miglioramenti superiori in forza esplosiva rispetto all’utilizzo di una sola modalità (Ramirez-Campillo et al., 2014).
Conclusioni
L’integrazione strategica dell’allenamento pliometrico intensivo ed estensivo rappresenta un elemento cruciale nella preparazione atletica moderna. L’utilizzo progressivo e individualizzato di queste metodologie permette non solo di massimizzare la performance sportiva, ma anche di ridurre il rischio di infortuni attraverso un adattamento graduale del sistema neuromuscolare.
Riferimenti bibliografici
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Behm, D. G., & Sale, D. G. (1993). Velocity specificity of resistance training. Sports Medicine, 15(6), 374–388.
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Chu, D. A. (1998). Jumping into Plyometrics. Human Kinetics.
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Ebben, W. P., Fauth, M. L., & Petushek, E. J. (2008). Electromyographic analysis of selected strengthening exercises. Journal of Strength and Conditioning Research, 22(2), 403–411.
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Komi, P. V. (2000). Stretch-shortening cycle: a powerful model to study normal and fatigued muscle. Journal of Biomechanics, 33(10), 1197–1206.
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Markovic, G. (2007). Does plyometric training improve vertical jump height? A meta-analytical review. British Journal of Sports Medicine, 41(6), 349–355.
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Markovic, G., & Mikulic, P. (2010). Neuro-musculoskeletal and performance adaptations to lower-extremity plyometric training. Sports Medicine, 40(10), 859–895.
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Potach, D. H., & Chu, D. A. (2000). Plyometric training. In Essentials of strength training and conditioning (2nd ed., pp. 427–470). Human Kinetics.
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Ramirez-Campillo, R., Meylan, C., Álvarez, C., et al. (2014). Effects of in-season low-volume high-intensity plyometric training on explosive actions and endurance of young soccer players. Journal of Strength and Conditioning Research, 28(5), 1335–1342.
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