Attività sportiva in Italia per fascia di età: un confronto con la media europea e l'importanza per la salute

Pubblicato il 25 febbraio 2025 alle ore 10:38

Introduzione 

L'attività fisica è una componente fondamentale per il mantenimento della salute e del benessere psicofisico. Negli ultimi decenni, l'importanza di praticare sport e di muoversi regolarmente è diventata una priorità per le politiche sanitarie a livello mondiale. In questo contesto, l'Italia non fa eccezione, ma come si colloca rispetto alla media europea? E quali sono le percentuali di attività fisica praticata in base alle diverse fasce di età?

La percentuale di attività sportiva in Italia per fascia di età secondo i dati ISTAT

Secondo i dati più recenti forniti dall'ISTAT, l'Italia ha registrato una variazione nei livelli di attività fisica praticata dalla popolazione, con un trend generale che mostra un maggiore coinvolgimento nelle fasce di età più giovani, ma anche un notevole calo in quelle adulte e anziane. Nel 2022, circa il 34,5% della popolazione italiana tra i 6 e i 69 anni ha dichiarato di praticare regolarmente attività fisica, con differenze significative a seconda dell'età.

  • Fascia di età 6-14 anni: questa fascia di età vede un coinvolgimento piuttosto elevato nell’attività fisica, con circa il 60% dei bambini e ragazzi che praticano sport. Tuttavia, la partecipazione diminuisce gradualmente man mano che si cresce.

  • Fascia di età 15-24 anni: circa il 50% dei giovani adulti è impegnato in attività sportive regolari, ma già in questa fascia si comincia a notare una leggera diminuzione rispetto ai ragazzi più giovani.

  • Fascia di età 25-44 anni: qui la percentuale scende sensibilmente al 35%, con un aumento significativo di sedentarietà, soprattutto tra le donne, che tendono a ridurre l'attività fisica a causa di impegni professionali e familiari.

  • Fascia di età 45-64 anni: la percentuale di coloro che praticano sport regolarmente scende ulteriormente al 28%. In questa fascia di età, la mancanza di tempo e la comparsa di problemi di salute legati all'invecchiamento sono spesso citati come motivazioni per la scarsa attività fisica.

  • Fascia di età 65 anni e oltre: gli over 65 anni sono i meno coinvolti in attività fisica, con una percentuale che si aggira intorno al 20%. L'inattività fisica in questa fascia è particolarmente preoccupante, poiché aumenta il rischio di malattie croniche come le patologie cardiovascolari, l’osteoporosi e il diabete.

Confronto con la media europea

Rispetto alla media europea, che si attesta intorno al 41% della popolazione adulta che pratica attività fisica almeno una volta a settimana, l'Italia risulta leggermente indietro. Alcuni paesi come la Danimarca, i Paesi Bassi e la Finlandia superano il 50% di cittadini che praticano sport con regolarità. L'Italia, purtroppo, presenta livelli di attività fisica inferiori alla media soprattutto nella fascia di età adulta e anziana. La causa principale risiede in fattori culturali, sociali ed economici, ma anche nelle scelte individuali che spesso non favoriscono un corretto stile di vita attivo.

L'importanza dell'attività fisica in relazione alle fasce d'eta

L'attività fisica regolare è riconosciuta come una delle chiavi principali per il mantenimento della salute fisica e mentale lungo tutto l'arco della vita. L'efficacia dell'esercizio fisico, tuttavia, varia significativamente a seconda della fascia di età, con effetti che influiscono sulle capacità condizionali (forza, resistenza, flessibilità, velocità e coordinazione). Queste capacità sono essenziali non solo per migliorare la prestazione atletica, ma anche per preservare l'autonomia funzionale e la qualità della vita in età avanzata. La presente rassegna scientifica esplora il ruolo della regolare attività fisica nello sviluppo e nel mantenimento delle capacità condizionali nelle diverse fasce di età, evidenziando la relazione tra il tipo di attività fisica e gli effetti biologici associati.

1. Attività Fisica nell'Infanzia e Adolescenza

Durante l'infanzia e l'adolescenza, il corpo umano è in una fase di crescita rapida e di sviluppo muscolare e scheletrico. L'esercizio fisico in questa fase non solo favorisce il miglioramento delle capacità condizionali, ma promuove anche uno sviluppo sano delle ossa e una corretta postura. Secondo un studio di Janssen et al. (2004), l'attività fisica regolare nei bambini contribuisce in modo significativo all'incremento della massa muscolare e ossea, migliorando la forza e la resistenza. Inoltre, l'inattività fisica durante l'infanzia è associata a un aumento del rischio di obesità, che può influire negativamente sullo sviluppo delle capacità fisiche (Must et al., 1999).

Negli adolescenti, l'attività fisica si integra con l'aumento della capacità aerobica e della forza muscolare. Un lavoro di Dumith et al. (2011) ha evidenziato che l'esercizio fisico regolare durante l'adolescenza è associato a una migliore performance nelle prove di resistenza e velocità. La pratica di sport collettivi e individuali, come il calcio o la corsa, stimola non solo la capacità aerobica, ma anche le abilità motorie, favorendo un miglioramento della coordinazione e della velocità.

2. L'Adultezza: Sostenere le Capacità Condizionali

Nel periodo dell'adulto giovane e medio, la pratica regolare di attività fisica continua a essere fondamentale per mantenere le capacità condizionali e prevenire il declino precoce delle stesse. Uno studio di Katzmarzyk et al. (2009) ha messo in evidenza come un esercizio regolare, combinato con una dieta equilibrata, riduca significativamente il rischio di malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. In questa fase della vita, l'attività fisica aiuta a mantenere la massa muscolare, evitando il fenomeno della sarcopenia, che comincia a manifestarsi intorno ai 30 anni.

L'esercizio di resistenza, come il sollevamento pesi o l'allenamento a circuito, è particolarmente utile per migliorare la forza muscolare e la potenza. Al contempo, l'attività aerobica, come la corsa o il nuoto, mantiene la salute cardiovascolare e migliora la capacità aerobica. American College of Sports Medicine (2014) suggerisce che almeno 150 minuti di attività aerobica moderata alla settimana, associati a esercizi di rafforzamento muscolare due volte alla settimana, siano essenziali per preservare la capacità fisica e prevenire malattie legate all'invecchiamento.

3. L'Invecchiamento e il Mantenimento della Funzionalità

Con l'avanzare dell'età, l'importanza di un'attività fisica regolare aumenta ulteriormente, in quanto consente di contrastare il naturale declino delle capacità condizionali e il rischio di disabilità. L'invecchiamento è associato a un progressivo abbassamento della forza muscolare, della densità ossea e della capacità aerobica, fenomeni che possono compromettere l'autosufficienza e la qualità della vita. Un studio di Buchner et al. (1997) ha evidenziato che gli anziani che praticano attività fisica regolare hanno una probabilità significativamente inferiore di subire infortuni, cadute e problemi cardiaci rispetto a chi è sedentario.

In particolare, le attività aerobiche a bassa intensità, come il camminare, il ciclismo o il nuoto, sono ideali per migliorare la capacità cardiovascolare senza sovraccaricare le articolazioni. Inoltre, l'esercizio di forza con pesi leggeri e l'allenamento per la flessibilità sono fondamentali per contrastare la sarcopenia e mantenere la mobilità. Nelson et al. (2004) affermano che l'allenamento con i pesi, praticato regolarmente dagli anziani, ha un impatto positivo sulla forza muscolare, sulla resistenza e sulla mobilità articolare, riducendo il rischio di cadute e fratture.

Riferimenti

  • Buchner, D. M., et al. (1997). "The effects of physical activity on health outcomes in older adults." American Journal of Preventive Medicine.
  • Dumith, S. C., et al. (2011). "Physical activity during adolescence and risk of overweight and obesity in young adulthood." European Journal of Public Health.
  • Janssen, I., et al. (2004). "Physical activity and the prevention of overweight and obesity in children and adolescents." Canadian Medical Association Journal.
  • Katzmarzyk, P. T., et al. (2009). "Physical activity, sedentary behaviour, and life expectancy in the USA." Journal of Epidemiology & Community Health.
  • Must, A., et al. (1999). "The role of sedentary behaviour in the development of obesity." Pediatric Clinics of North America.
  • Nelson, M. E., et al. (2004). "Physical activity and public health in older adults: recommendation from the American College of Sports Medicine and the American Heart Association." Circulation.
  • American College of Sports Medicine. (2014). ACSM’s Guidelines for Exercise Testing and Prescription. 9th Edition.
  • ISTAT 2022 

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